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Attualità e Politica

09/01/2019 | 19:16

Slot, al Tar la rivincita del Comune di Firenze: "Ok ai limiti orari, in città situazione allarmante"

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ROMA - Undici mesi dopo la bocciatura del primo regolamento, il Comune di Firenze ottiene la rivincita al Tar Toscana sulle norme anti-ludopatia. Il tribunale amministrativo ha confermato oggi l'ordinanza del sindaco Dario Nardella dello scorso luglio, con cui sono stati imposti limiti orari sia alle sale da gioco, sia alle slot machine. Il provvedimento prevede che le sale chiudano alle 18 tutti i giorni, mentre le slot devono essere completamente spente dalle 13 alle 19 negli altri esercizi autorizzati (bar, ristoranti, alberghi, rivendite di tabacchi, esercizi commerciali, agenzie di scommesse, sale bingo). Per chi non rispetta i limiti sono previste sanzioni amministrative da 25 a 500 euro, mentre alla seconda multa nel corso dell’anno scatterà una sospensione dell’attività per tre giorni con il divieto di accendere gli apparecchi. Nelle cinque sentenze pubblicate oggi, che respingono altrettanti ricorsi di gestori slot e tabaccai, il Tar conferma che la norma sui limiti orari è stata emessa in seguito a una corretta istruttoria basata sui dati del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Firenze, «che appaiono idonei ad evidenziare una situazione di particolare diffusione del gioco sul territorio comunale». Un quadro complessivo «certamente allarmante e che legittima l’intervento sindacale». Lo stop di sei ore al giorno, inoltre, non può essere ritenuto eccessivo nei confronti dell'attività degli operatori: «La libertà di iniziativa economica può subire qualche limitazione in forza di motivi di interesse generale», ricorda il Collegio, che conferma infine anche l'impianto sanzionatorio che prevede la sospensione della licenza: «La reiterazione delle violazioni innalza il livello di gravità dell’illecito e giustifica un trattamento sanzionatorio di specie diversa rispetto a quello della isolata violazione».
A marzo 2017 la prima versione del regolamento era invece stata bocciata dal Tar Toscana. In quel caso il Collegio aveva ritenuto il provvedimento (che prevedeva la chiusura delle sale dalle 16 alle 22 e il blocco delle slot dalle 16 alle 20) contraddittorio, sproporzionato e senza fondamenti scientifici. LL/Agipro

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