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Attualità e Politica

19/09/2017 | 13:24

Astro: il Consiglio Direttivo conferma la strategia, il nemico comune è il gioco illegale

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Astro Consiglio Direttivo

ROMA - L’unico nemico «è da sempre il gioco illecito, il gioco non autorizzato, il gioco proposto attraverso stratagemmi che penalizzano gli operatori che lavorano e pagano tutti i costi derivanti dall’osservanza delle norme». E’ quanto si legge in una nota dell’associazione Astro, che riassume i temi trattati durante l’ultimo Consiglio Direttivo del 14 settembre a Bologna. Astro «non nasconde la propria apprensione per il delicato momento che il settore sta attraversando» che rischia di creare «un effetto “tenaglia”, ovvero una destabilizzazione industriale ed emotiva all’interno del comparto»: l’entrata in vigore delle norme regionali a partire da Piemonte ed Emilia Romagna; l’aumento del prelievo sugli apparecchi; le incognite legate all’effettiva riduzione delle slot prevista per legge e all’applicazione dell’intesa in Conferenza Unificata tra Governo ed Enti locali.

Una situazione a cui l’associazione ritiene di reagire con una «la “riconquista della calma” e l’implementazione delle proprie capacità operative», che Astro ha avviato innanzitutto con la nomina di Armando Iaccarino alla Direzione del Centro Studi, «la cui mission sarà ridisegnata in chiave di quotidiano supporto tecnico e scientifico all’azione associativa. All’aumentare delle sfide l’Associazione risponde aumentando le proprie risorse umane, proponendo ai Consiglieri e a tutti gli iscritti, un modello di rappresentanza che non lavora per “rompere” ma per costruire, che non cede all’equivoco progetto di chi pensa che la salvezza di un asset passi per l’affossamento di un altro».

Il gioco lecito «è un prodotto di proprietà dello Stato», si legge ancora nella nota, «e chi ci vuole lavorare non può che accettare la logica di sistema e non può che sentirsi rappresentato da chi – anche quando esprime dissenso – usa solo i binari industriali per cercare i percorsi migliori».

Il quadro di mercato del settore slot vede la gestione del «92% degli apparecchi appannaggio di realtà imprenditoriali molto strutturate», conclude la nota, «non si comprende quale logica e quale legge economica potrebbe accordare, all’8% residuo, il ruolo di imporre a tutti un modello ispirato alla tutela primaria di detta aliquota minoritaria».

RED/Agipro

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