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Attualità e Politica

02/07/2015 | 13:52

Astro: "Ricerca Nomisma smonta leggende sul gioco, ai giovani non interessano le slot"

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Astro Ricerca Nomisma

ROMA - La ricerca su gioco e giovani presentata da Nomisma ha evidenziato dati totalmente opposti ai «baluardi inossidabili delle posizioni abolizioniste del gioco legale», come ad esempio il fatto che gli studenti tra i 14 e i 19 anni  «non sono per nulla interessati agli apparecchi da gioco lecito, e la loro propensione (o meno) al gioco costituisce effetto sostanzialmente emulativo degli schemi comportamentali che si affermano nell’ambito familiare» e che «il bacino di utenti del gioco, su cui distribuire la raccolta netta di gioco lecito di 17,5 miliardi di euro, è di 24 milioni di persone (media/giocatore pari a 2 euro/giorno di spesa)». E' quanto si legge in una nota dell'associazione Astro in cui si chiede «quante leggende sul gioco lecito potrebbero essere smentite tramite similari indagini imparziali, riconsegnando al Paese un quadro di verità scientifiche idonee a smascherare le demagogie di certa politica e certa informazione».

«Uno di questi “sacerdoti del sapere per sentito dire” (Assessore Regionale dell’Emilia Romagna) è intervenuto nel dibattito seguito alla presentazione della ricerca, evidenziando che le informazioni in suo possesso conclamavano il gioco come primo fattore di generazione di divorzi-suicidi-ricorso all’usura - si legge ancora nella nota dell'associazione - Il Presidente AS.TRO, Massimiliano Pucci, invitato da Nomisma per commentare l’esito dello studio, ha subito replicato: da un lato, rivolgendo una 'cordiale' diffida a mostrare le fonti di queste evidenze, e la metodologia scientifica applicata per aggregarle, corredata da un invito a prendere atto delle conseguenze (anche giuridiche) che discendono dalla pubblica denigrazione di un settore che apporta rilevante fiscalità, occupando 140 mila addetti in attività lecite ed autorizzate; dall’altro lato ha pubblicamente annunciato la propria disponibilità a rinunciare alla Presidenza di AS.TRO e alla Vicepresidenza di Sistema Gioco Italia – Confindustria sit, qualora dette “evidenze” dovessero essergli esibite come fonte di uno studio scientifico serio, quanto quello che si stava discutendo".

Astro sottolinea che, in attesa di ricevere queste informazioni «periodicamente esorterà l’Assessore Regionale a renderne pubblica fonte e metodologia di aggregazione, rendendo note, nelle prossime 'lettere aperte' che Le verranno periodicamente rivolte a titolo di sollecitazione, tutte le sue precedenti prese di posizione e rappresentazioni di dati, adottate nei consessi istituzionali e pubblici in materia di gioco lecito, esortandone analoga esibizione delle fonti di prova». L'associazione ribadisce, inoltre, che «non ha mai difeso la 'sacralità' del gioco pubblico e controllato, e non si è mai tirata indietro al cospetto di evidenze scientifiche che ponessero l’accento su una criticità industriale meritevole di intervento e attenzione. Anche al cospetto di un solo cittadino che 'si fa male al gioco lecito' l’industria non resta indifferente o inattiva», mentre «di fronte ai dati generati al di fuori della scienza, invece, l’Associazione si è sempre scagliata. Oggi più che mai - concludono da Astro - si è convinti che qualche vera ricerca (seria e imparziale) in più avrebbe evitato al Paese di essere nella difficoltà di dover rimuovere dal 'sapere comune' dati e informazioni privi di fonte e accreditamento scientifico. Non ci divertiamo a smascherare la demagogia, ma sicuramente non possiamo tollerare che lo spegnimento di un circuito industriale legale che annovera 140mila addetti e garantisce una importante fetta del PIL, sia provocato con le modalità descritte».

FP/Agipro

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