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Ultimo aggiornamento il 03/07/2025 alle ore 21:00

Attualità e Politica

03/07/2025 | 16:52

Convegno Fondazione Buozzi, Cangianelli (Egp-Fipe): “L'allungamento dei tempi del riordino ritarda investimenti nel gioco sicuro”

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Convegno Fondazione Buozzi Cangianelli (Egp Fipe): “L'allungamento dei tempi del riordino ritarda investimenti nel gioco sicuro”

ROMA - “Il motivo principale per cui non siamo contenti dell'allungamento dei tempi del riordino del gioco fisico è l'impossibilità di pianificare investimenti in tecnologie già disponibili per rendere il gioco più sicuro”. Lo ha dichiarato Emmanuele Cangianelli, presidente Egp Fipe Confcommercio, durante il convegno “Stati Generali del gioco”, organizzato, presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati, dalla Fondazione Bruno Buozzi e dall'Intergruppo parlamentare per la sensibilizzazione sui rischi del gioco d'azzardo.  

“L'evoluzione delle tecnologie – ha continuato Cangianelli –  permette già di migliorare l'offerta del gioco, tutelando non solo il minore - che non può entrare in un punto scommesse - ma anche chi gestisce quel punto vendita. I numeri effettivi su spesa e raccolta, se teniamo in considerazione il settore illegale, sono più alti di quelli ufficiali forniti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e le misure adottate finora contro il gioco problematico e patologico hanno solo spostato giocatori dal retail all'online, senza davvero risolvere il problema. L'obiettivo del riordino del settore deve essere offrire al cittadino dei luoghi di gioco ben qualificati, sicuri, per un mercato che escluda quegli utenti potenzialmente problematici per se stessi e per gli operatori del settore. Un mercato più sostenibile, in fin dei conti”. 

Secondo Geronimo Cardia, Presidente dell' Associazione di concessionari di giochi pubblici (Acadi), "Non possiamo demonizzare il gioco online come se fosse un nemico, gettando benzina sul fuoco e  puntando sul bersaglio sbagliato. Se oggi spostiamo tutta la nostra attenzione sull'online non facciamo la cosa giusta. Nel comparto del gioco pubblico, ci sono 33 tipi di giochi, con diversi tipi di utenti che hanno gusti e fragilità diversi. Non può essere trattato tutto allo stesso modo. I numeri parlano senza dubbio di espansione della spesa dei giocatori e di incremento della raccolta, che ci dice quanto tempo si trascorre giocando. Non dobbiamo però commettere lo stesso errore fatto nel 2010, quando furono demonizzate slot e videolottery e iniziarono i percorsi di approvazione delle leggi regionali sulle distanze dai luoghi sensibili". Gli operatori del settore, ha aggiunto, vogliono un'attività che sia "normalizzata e tenga conto della complessità e varietà del gioco pubblico. La tecnologia è andata avanti negli ultimi anni e ci permette di presentare, pensando agli apparecchi, un prodotto che può essere sicuro, rispettando la privacy dei giocatori. Riconoscendo, per esempio, i tratti somatici dell'individuo, con una telecamera e, da questi, comprendere se si tratta di un minorenne. Possono quindi essere mandare messaggi di allerta agli addetti della sala da gioco. Si potrebbe anche pensare a sanzioni nei confronti dei genitori del minore che gioca. Possibile anche individuare un comportamento da gioco problematico in base alla frequenza con cui si premono i pulsanti di una slot e si possono mandare messaggi di allarme ai giocatori direttamente sullo schermo della macchina. La cosa più importante è intercettare il giocatore problematico prima che diventi patologico. Bisogna anche incentivare i registri di autoesclusione, che possono essere una soluzione da abbinare alle politiche sul territorio”.

DVA/Agipro

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