Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 21/05/2025 alle ore 20:32

Attualità e Politica

24/06/2015 | 10:02

Giochi, Consiglio dei Ministri impugna legge di stabilità regionale del Veneto: nel testo anche distanziometro e limiti orari

facebook twitter pinterest
Giochi Consiglio Ministri legge regionale Veneto distanziometro limiti orari sale slot

ROMA - Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l'impugnativa per la “Legge di stabilità regionale per l'esercizio 2015” del Veneto che, all'articolo 20 recante "Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e riduzione del rischio dalla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico", prevede che i Comuni possano inviduare «la distanza da istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado, centri giovanili e impianti sportivi o da altri luoghi sensibili entro la quale è vietato autorizzare nuove sale giochi o la nuova collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo nonché la relativa sanzione amministrativa in caso di mancato rispetto della stessa» e «gli orari di apertura delle sale giochi e la relativa sanzione amministrativa in caso di mancato rispetto degli stessi, tenendo conto dell’impatto sul contesto, sulla sicurezza e sul decoro urbano, nonché dei problemi connessi alla viabilità, all’inquinamento acustico e alla quiete pubblica». Inoltre, secondo la legge regionale, i Comuni «possono prevedere forme premianti per gli esercizi e per i gestori di circoli privati e di altri luoghi deputati all’intrattenimento che scelgono di non installare o disinstallare nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito» e «vigilano sull’osservanza delle disposizioni recate dal presente articolo e provvedono all’accertamento delle violazioni e all’irrogazione delle sanzioni previste dal presente articolo, destinando i proventi prioritariamente ad iniziative per la prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo o in alternativa a finalità di carattere sociale e assistenziale». La legge regionale è stata impugnata perchè una disposizione «in materia di tassa automobilistica  per i veicoli e motoveicoli di interesse storico collezionistico viola due articoli della Costituzione che riservano alla competenza esclusiva dello Stato la materia del sistema tributario» e che subordinano «la possibilità per le regioni e gli enti locali di stabilire ed applicare tributi ed entrate proprie nel rispetto dei principi statali di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario». Poi, «un’altra disposizione, nel promuovere la valorizzazione del patrimonio produttivo e culturale del Veneto attraverso la registrazione e promozione di marchi collettivi di qualità, confligge con il diritto dell'Unione europea che vieta agli Stati membri di porre in essere restrizioni quantitative all'importazione e all'esportazione». Infine «un’ulteriore disposizione di carattere finanziario, introducendo un onere privo di copertura finanziaria, viola l'art. 81 della Costituzione». MSC/Agipro

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password