Attualità e Politica
11/10/2016 | 14:40
11/10/2016 | 14:40
ROMA - «La Regione Umbria vuole creare un modello d'intervento omogeneo, con un sistema di servizi socio-sanitari rivolti alla prevenzione, alla cura e riabilitazione del gioco d'azzardo patologico, un punto di riferimento nei territori, per lo sviluppo di azioni e progettualità integrate con le istituzioni locali, il terzo settore e il volontariato. In pratica, si vuole arrivare a definire un programma che comprenda attività di prevenzione, consolidamento degli interventi di trattamento e potenziamento delle attività di inserimento sociale e sostegno della gestione economica». Lo ha detto l'assessore regionale alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini. «Tra gli obiettivi è inserito anche la definizione di un protocollo di collaborazione regionale con le associazioni interessate al tema delle dipendenze e l'individuazione dei criteri di autorizzazione e accreditamento per le strutture residenziali in cui accogliere i soggetti con grave dipendenza», ha spiegato. «Le azioni programmate rispondono in pieno alla legge regionale per la prevenzione, il contrasto e la cura del gioco d'azzardo patologico, approvata nel novembre 2014 e al conseguente piano operativo che prevede una serie di attività mirate al contenimento del fenomeno e alla regolamentazione dell'attività dei locali con apparecchi per il gioco lecito, come ad esempio la definizione della distanza dei locali da luoghi sensibili come scuole, spazi di aggregazione giovanile e strutture sanitarie residenziali». A proposito l'assessore ha anche ricordato la creazione del marchio «No Slot», l'obbligo dei corsi di formazione per i gestori e il personale che opera nelle sale da gioco, nonché gli sgravi fiscali a favore dei locali eticamente corretti.
Secondo Barberini «particolarmente significativa è l'attivazione del numero verde regionale per il gioco d'azzardo patologico (800 410 902), che offre gratuitamente e in forma anonima informazioni, ascolto, consulenza ed orientamento, mentre è in fase di avvio una campagna di comunicazione regionale finalizzata a sostenere gli strumenti e gli obiettivi della legge contro la ludopatia». Infine Barberini ha ricordato che «presso il Dipartimento dipendenze della Usl Umbria 2 con sede a Foligno è stato attivato il centro di riferimento regionale per il trattamento della dipendenza da gioco d'azzardo, che sperimenta concretamente un modello d'intervento multidisciplinare e integrato, valutato positivamente e presto applicato anche nel resto della regione. Contestualmente è stato realizzato un corso di formazione rivolto agli operatori sanitari e sociali oltre che ai volontari impegnati in questo settore». RED/Agipro
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