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Ultimo aggiornamento il 07/05/2025 alle ore 20:32

Attualità e Politica

07/05/2025 | 13:42

Legge giochi in Piemonte, lettera di As.tro al Consiglio regionale: “1282 persone in cura nell’intera regione. È lo 0,03% della popolazione, in linea con dato nazionale”

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Legge giochi in Piemonte lettera di As.tro al Consiglio regionale: “1282 persone in cura nell’intera regione. È lo 0 03 della popolazione in linea con dato nazionale”

ROMA - Nel 2024 sono state 1.282 le persone in cura in Piemonte per problemi di dipendenza dal gioco d’azzardo, numero corrispondente allo 0,03% dell’intera popolazione regionale (che diventa 0,04% se riferito alla popolazione di età compresa tra i 18 e gli 80 anni), dato percentuale identico a quello Nazionale. 

Questi i numeri riportati dalla “Data Room” di As.Tro, l’associazione degli operatori di gioco lecito, che ha elaborato i dati ufficiali forniti dalla Usl e contenuti in una lettera inviata al Presidente e ai membri del Consiglio regionale del Piemonte. La missiva si riferisce al dibattito aperto dalla denuncia di un Consigliere Regionale del Piemonte su una presunta emergenza sanitaria dovuta al numero di pazienti in cura per DGA.

In Piemonte l’ultima modifica alla legge regionale sul "Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico" risale al 2021, quando si decise di fissare il distanziometro per sale e apparecchi da gioco a 300 metri (per i Comuni con meno di 5mila abitanti) e  400 metri (per i Comuni con oltre 5mila abitanti). Prevedendo inoltre otto ore di stop giornaliero per sale gioco e scommesse e 10 ore di interruzione, dalle 24 alle 8 e dalle 13 alle 15, per gli spazi riservati al gioco.

Nella lettera, As.tro specifica che “pur consapevoli che tale numero non fotografi l’esatta dimensione del fenomeno, in quanto non tutti i malati si rivolgono alle strutture di cura, siamo altrettanto convinti che qualsiasi analisi riguardante questa problematica non possa prescindere dall’unico numero reale di cui si possa disporre che, per l’appunto, è rappresentato dal numero dei pazienti che si sono rivolti alle strutture sanitarie dedicate alla cura dei fenomeni di dipendenza”.

EMT/Agipro

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