Attualità e Politica
15/05/2017 | 10:06
15/05/2017 | 10:06
ROMA - Sono circa quaranta gli emendamenti all'articolo 6 della manovra, che prevede l'aumento del prelievo su slot e VLT e il raddoppio della tassa sulla fortuna. Le proposte di modifica vanno da un ulteriore aumento del prelievo per gli apparecchi a nuove forme di tassazione per il gioco online. Oggi è previsto l'avvio dell'esame in Commissione Bilancio alla Camera, con il vaglio dell'ammissibilità delle proposte di modifica, giovedì 18 maggio è in programma l'avvio delle votazioni.
Diversi gli emendamenti che chiedono di modificare ulteriormente il prelievo erariale sugli apparecchi: il deputato Dario Parrini (PD) chiede di fissare il preu sulle slot al 19% e di abbassare il payout dal 70 al 68%. Inoltre chiede che «ciascun concessionario acquisisca i nulla osta, di durata pari a quella residua della concessione, per gli apparecchi che consentono il gioco pubblico da ambiente remoto, versando 700 euro per ciascun nulla osta in tre rate annuali di pari importo, entro il 31 dicembre 2017, il 31 dicembre del 2018 ed il 31 dicembre del 2019». Alla data del 31 dicembre 2017, «il numero complessivo dei nulla osta di esercizio di tali apparecchi non può essere superiore a 345.000» e alla data del 30 giugno 2018 il numero complessivo dei nulla osta di esercizio non può essere superiore a 265.000». Inoltre, «a decorrere dal 1° gennaio 2018», le slot «non possono essere installate in punti vendita, diversi da bar e rivendite di generi di monopolio la cui attività principale sia diversa da quella del gioco». Infine, «per il recupero delle residue somme» previste dalla legge di stabilità 2015, «ancora dovute dai soggetti che, secondo le rispettive competenze, operano nella gestione e raccolta del gioco praticato mediante» slot, «i concessionari della rete telematica si avvalgono del testo unico delle disposizioni relative alla procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato: il concessionario può procedere all'iscrizione a ruolo delle somme dovute».
I deputati Rocco Palese (CoR) e Pietro Laffranco (FI) chiedono, con due distinti emendamenti di fissare il prelievo sulle VLT «al 6 per cento dell'ammontare delle somme giocate». Per giochi di casinò online, «l'aliquota applicata sulle somme giocate è, per ciascun gioco, pari al 59,2% delle somme che, in base al regolamento di gioco, non risultano restituite al giocatore. Alle scommesse a quota fissa, escluse le scommesse ippiche, l'imposta unica si applica sulla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte, nelle misure del 39,3%, se la raccolta avviene su rete fisica, e del 43,3%, se la raccolta avviene a distanza».
Palese e Laffranco propongono anche che, «a decorrere dall'entrata in vigore della manovra l'aggio per i raccoglitori del gioco del lotto e dei giochi accessori, il compenso al ricevitore dei giochi numerici a totalizzatore nazionale e l'aggio per il venditore al dettaglio delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea è fissato nella misura del 6,5 per cento della raccolta di gioco e le entrate erariali dei suddetti giochi aumentano dell'1,5 per cento della raccolta» e, «per tutte le concessioni di gioco in essere, anche in regime di proroga, è applicato un canone di concessione commisurato allo 0,35 per cento della raccolta di gioco, fatta eccezione per quella riferita alle scommesse a distanza a quota fissa con interazione diretta fra giocatori». Con altri due emendamenti, Palese e Laffranco e il deputato del Pd Michele Pelillo propongono ulteriori «disposizioni in materia di giochi pubblici che assicurino maggiori entrate, non inferiori a 130 milioni di euro per l'anno 2017 e non inferiori a 180 milioni di euro per gli anni successivi, relativamente a tutta l'offerta di gioco, comprensiva di lotterie e lotto, prevedendo anche variazioni delle aliquote di imposta unica sulle tipologie di gioco».
Il deputato del M5S Matteo Enrico Baroni torna a proporre il divieto di «qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni comunicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincita in denaro, offerti in reti di raccolta, sia fisiche sia on line. La violazione del divieto di cui al presente comma è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 50mila a 500mila euro La sanzione è irrogata al soggetto che commissiona la comunicazione commerciale, la pubblicità, la sponsorizzazione o la promozione, al soggetto che le effettua, nonché al proprietario del mezzo con il quale esse sono diffuse» e «i proventi derivanti dall'applicazione delle sanzioni di cui al presente comma sono destinati alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d'azzardo».
Il deputato Giulio Macron (SI) chiede che l'esercizio delle sale da gioco e il gioco lecito nei locali aperti al pubblico siano «soggetti all'autorizzazione del sindaco del comune territorialmente competente, concessa per cinque anni rinnovabili, previa apposita istanza» e, per le autorizzazioni esistenti, «il termine di cinque anni decorre dalla data di entrata in vigore della presente legge». Inoltre propone il «divieto di collocare apparecchi per il gioco d'azzardo lecito in locali posti a una distanza inferiore a 500 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da scuole di ogni ordine e grado, strutture residenziali o semi residenziali operanti nel settore sanitario o socio-assistenziale, luoghi di culto, caserme, centri di aggregazione giovanile e centri per anziani, sportelli di prelievo di contante e comunque nei centri storici» e «l'orario in cui è consentito il gioco d'azzardo non può eccedere le otto ore giornaliere», ma «con ordinanza del sindaco possono essere definiti limiti più restrittivi e specifiche fasce orarie per ciascun tipo di esercizio».
(SEGUE)
Manovra, Camera: in Commissione Bilancio presentati 40 emendamenti sui giochi (2)
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