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Ultimo aggiornamento il 16/10/2025 alle ore 16:20

Attualità e Politica

16/10/2025 | 14:08

Ricerca As.Tro-Cgia, Lollobrigida (dir. Giochi Adm): “Riordino passa da intesa Stato-regioni, difficile compartecipazione al gettito al 5%"

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Ricerca As.Tro Cgia Lollobrigida (dir. Giochi Adm): “Riordino passa da intesa Stato regioni difficile compartecipazione al gettito

ROMA – “Le regole troppo restrittive sugli apparecchi hanno penalizzato il settore e aiutato la crescita del gioco illegale, ormai arrivato al 10% della raccolta, e che cresce soprattutto nell'online. Necessario completare il prima possibile il riordino del gioco fisico con regole certe e uniformi su tutto il territorio nazionale per permettere agli operatori di fare gli investimenti necessari”. Lo ha dichiarato Mario Lollobrigida, direttore Giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, durante la presentazione della ricerca di As.Tro-Cgia, illustrata nell’incontro “Studio sul settore dei giochi in Italia 2024” oggi a Roma.

“Speriamo – ha aggiunto –  che Stato e Regioni trovino il prima possibile l'accordo per arrivare a una versione definitiva del decreto di riordino del gioco fisico, sostanzialmente già pronto da mesi. Le Regioni hanno richiesto ufficialmente la compartecipazione del gettito erariale, ma non credo che la loro richiesta del 5% sia concretizzabile”.

Tornando agli apparecchi, Lollobrigida ha evidenziato come le slot machine soffrano più delle Vlt perché sono “ferme da anni". “Non possiamo però – ha spiegato – aggiornare tecnologicamente gli apparecchi senza prima completare il riordino. Gli apparecchi non sono inoltre un settore che può essere sostituito integralmente dall'online perché si tratta spesso di categorie di giocatori diversi, con abitudini diverse e spesso legate alla socializzazione nei luoghi fisici”.

“Per quanto riguarda il riordino del gioco online – ha concluso Lollobrigida – riteniamo di aver fatto un lavoro misurato ed equilibrato fra tutela dei giocatori e le esigenze imprenditoriali del settore. Non è l'approccio aggressivo che hanno avuto altri Paesi, come la Danimarca, e che hanno finito per favorire il mercato illegale. Un risultato secondo noi ottimale, poi servirà tempo per valutare gli effetti di una riforma che è stata appena completata”.

DVA/Agipro

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