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Attualità e Politica

18/09/2017 | 13:56

Slot, Rusciano (Astro): “Il gioco illegale non si riduce con i limiti degli enti locali”

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Slot Rusciano Astro

ROMA - Non è ipotizzabile pensare di sradicare l’offerta di gioco illegale con i limiti imposti dagli enti locali, visto che la stessa offerta è capace di tornare «immediatamente» sul territorio anche dopo le numerose operazioni di polizia effettuate in tutta Italia: è evidente che il fenomeno periste e che «il mercato è florido perché la domanda è alta e le attività autorizzate (deputate a soddisfarla) sono in sofferenza di ricavi (per via della fiscalità), oppure sono in corso di espulsione (per via delle disposizioni locali)». E’ quanto sottolinea in una nota l’avvocato Isabella Rusciano del Centro Studi Astro, che ritiene l’accordo sul riordino in Conferenza Unificata inefficace a raggiungere «gli obiettivi concreti (tutelare i territori attraverso un gioco lecito migliore dell’attuale)», mentre invece si è trasformato «in uno spot “libertà agli Enti Locali di far tutto e tutela degli investimenti industriali di comparto”». Apparentemente una soluzione che accontenta tutti, ma che in realtà vede come «reale vincitore quel gioco illegale che, con poche risorse, può azzerare l’esito di sequestri, verbali, denunce e può ripartire ad incrociare la domanda di gioco che diversi milioni di persone mantengono alta, non facendo distinzione se la scommessa è quella autorizzata o se il congegno è “quello di Stato”».

Entro pochi mesi saranno diverse le regioni che azzereranno la presenza di apparecchi legali in bar e tabacchi, prima tra tutte il Piemonte a partire dal prossimo 30 novembre «raggiungendo quel “proibizionismo” che qualcuno voleva scongiurare ma che, purtroppo, è stato troppo complicato evitare».

Ma anche con limiti e divieti, non è ipotizzabile pensare che «la gente non giocherà più», resterà solo «l’incompatibilità tra la contrazione delle risorse statali» e le richieste di maggiori risorse proprio dagli enti che hanno contribuito a determinarla. «Il minimo che può succedere - conclude Rusciano - è che il mercato del gioco illecito si affermi e prosperi sino a raggiungere soglie tali da richiedere poi una “nuova” sconfinata e non regolamentata liberalizzazione finalizzata ad una “nuova” emersione fiscale di quel business sotterrato dalle disposizioni locali».

RED/Agipro

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