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Ultimo aggiornamento il 09/10/2025 alle ore 20:36

Attualità e Politica

09/10/2025 | 14:10

Trasformazione digitale dei punti vendita, anche nel retail il codice di autoesclusione: 188mila giocatori online lo hanno già scelto

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Trasformazione digitale dei punti vendita anche nel retail il codice di autoesclusione: 188mila giocatori online lo hanno già scelto

ROMA - Il retail gaming può promuovere inclusione e prevenzione, ma solo se ascolta davvero i bisogni dei giocatori. Uno degli strumenti più indicati per ottenere l’obiettivo è l’attivazione di un codice di autoesclusione: il giocatore si registra in un elenco riservato che fa scattare l'alert che impedisce di giocare, elenco finora attivo solo nel gioco online. Nel 2024, 188 mila persone in Italia si sono autoescluse dal gioco online, delle quali 113 mila hanno chiesto l'esclusione a tempo indeterminato. “Questo che può sembrare un vincolo in più è invece un'opportunità che le nostre imprese vogliono mettere in campo per sensibilizzare le persone che entrano nei nostri punti vendita. Senza un riordino normativo urgente delle reti scommesse, apparecchi da gioco e bingo, che dia certezze distributive e fiscali, ampi settori del gioco pubblico si avvicinano al collasso: servono quelle regole nuove, indicate dal Parlamento al Governo fin dal 2023, che rendano sostenibili gli investimenti, remunerino la legalità e liberino i concessionari delle reti ed i punti vendita da incertezze ormai insostenibili”, sottolinea Emmanuele Cangianelli, consigliere delegato di FIPE Confcommercio ai giochi pubblici. “Chi vuole combattere l’illegalità non può tenere in costante incertezza le imprese legali: i giochi pubblici specializzati e di prossimità hanno bisogno di norme stabili, trasparenza per i punti vendita e attrattività per gli investimenti in nuove tecnologie, essenziali per controllo e tutela dei consumatori; occorre superare norme obsolete e lo stigma istituzionale per un settore che lavora, a tutti gli effetti, come servizio pubblico», conclude. La persistente tensione tra gioco legale e illegale in Italia è alimentata da una combinazione critica di fattori, sostiene Marco Piatti, amministratore di Prisma: “L’eccessiva pressione fiscale su alcuni prodotti e le restrizioni alla pubblicità stanno limitando la competitività dell’offerta legale e la riconoscibilità dei punti di gioco legale, favorendo la ripresa di un mercato parallelo non regolamentato che sottrae risorse allo Stato e non tutela i giocatori. È urgente un riordino normativo che consenta la chiara identificazione delle reti legali, rafforzi le sanzioni aggiornandole alle nuove forme di illegalità e coinvolga gli intermediari finanziari nel blocco delle transazioni verso operatori esteri non autorizzati. Investire in tecnologie avanzate a partire dall’intelligenza artificiale per rilevare in rete le multiformi proposte illegali è fondamentale per rendere il gioco in concessione più accessibile e sicuro e quello illegale più difficile e meno conveniente da raggiungere", conclude.

NT/Agipro

 

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