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Attualità e Politica

21/11/2019 | 12:03

Tribunale di Roma, alla Consulta il caso dell'ex direttore ADM Kessler: "Lo spoils system non vale per l'Agenzia"

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ROMA - Il meccanismo dello "spoils system" non può essere applicato al direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, perché tale figura ha una funzione amministrativa ma non prende parte alla definizione di un indirizzo politico. Il Tribunale di Roma - Quarta sezione lavoro - motiva così il rinvio alla Corte Costituzionale del caso sollevato da Giovanni Kessler, numero uno dell'Agenzia da ottobre 2017 ad agosto 2018. L'incarico affidatogli dal Mef durante il governo Gentiloni si era interrotto dopo l'avvicendamento dell'Esecutivo guidato da Giuseppe Conte: dopo il Consiglio dei Ministri dell'8 agosto 2018, durante il quale era stato nominato nuovo direttore Benedetto Mineo, l'allora Vice Presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, aveva rilasciato dichiarazioni in cui motivava il cambio al vertice dell'Agenzia con lo "spoils system", introdotto con la legge sulle disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria del 2006. In base a tale pratica politica, il Governo in carica può nominare persone di sua fiducia ai vertici della pubblica amministrazione. Il meccanismo, secondo la norma, vale nel caso di «dirigenti apicali» e con rapporto «di diretta collaborazione con l'organo di governo», come i Segretari generali dei ministeri, i capi di Dipartimento delle amministrazioni e altre figure equivalenti. Per il giudice Claudio Cottatellucci, però, il direttore dell'Agenzia Dogane e Monopoli non possiede tale «ruolo apicale». Il numero uno di ADM ha un incarico a cui «sono attribuite consistenti e peculiari funzioni tutte riconducibili alla gestione amministrativa» e non ha «un ruolo attivo e propositivo nella definizione dell’indirizzo politico-amministrativo». La stessa organizzazione dell'Agenzia confermerebbe tale interpretazione, in quanto «organismo titolare di personalità giuridica autonoma e dotato di autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria». Equiparare il compito del Direttore dell'Agenzia a quello degli alti dirigenti del Ministero avrebbe come effetto «proprio la mortificazione dell’autonomia dell’Agenzia». Per questi motivi sussistono secondo il giudice «fondate ragioni» per sollevare la questione di costituzionalità della norma sullo "spoils system", che allo stato attuale potrebbe «compromettere la distinzione funzionale tra i compiti di indirizzo politico amministrativo e quelli di gestione, come nel caso in questione». LL/Agipro

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