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Attualità e Politica

22/06/2015 | 09:45

Governo e Mef al lavoro su decreto giochi: stop a pubblicità di giochi e scommesse, a rischio riforma ippica

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delega fiscale giochi

ROMA - Stop totale a ogni forma di pubblicità di giochi e scommesse. E’ uno dei punti sui quali hanno lavorato nel fine settimana i tecnici di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia, apportando gli ultimi ritocchi ai circa 100 articoli del decreto giochi che sarà nei prossimi giorni all’esame del Consiglio dei Ministri. La promozione di giochi e scommesse rappresenta per i media un business superiore ai 100 milioni di euro all’anno (dati Ficom Leisure 2013): il giro di vite del Governo entrerebbe in vigore dal 2016, anno in cui si disputeranno i Campionati europei di calcio e le Olimpiadi. Le uniche eccezioni, rivelano fonti Mef, sarebbero previste per le sponsorizzazioni e per il sostegno a iniziative di beneficenza. Una doccia fredda per le grandi società televisive che, rivelano fonti vicine al dossier, avrebbero già fatto notare a Palazzo Chigi la propria contrarietà ad una norma che assimilerebbe i divieti per il gaming a quelli già in vigore per il fumo. L’altro intervento di cui si discute è quello sulla riserva statale in materia di giochi: l’orientamento dell’Esecutivo sarebbe di modificare l’articolo 13 della bozza di decreto girata negli ultimi giorni, demandando alla Conferenza Stato-regioni – e ai lavori parlamentari estivi - la risoluzione del conflitto sulle norme da applicare per l’apertura dei punti vendita, gli orari di attività e le eventuali distanze da punti sensibili. Sparirebbe quindi – per governatori e sindaci -  l’obbligo di adeguare al nuovo codice dei giochi, entro sei mesi, le leggi regionali e le ordinanze comunali con cui gli enti locali hanno negli ultimi anni limitato l’offerta di gioco. Se le indiscrezioni fossero confermate, si tratterebbe di un colpo durissimo per i concessionari di Stato, che al contrario chiedono al Governo certezze per conto dei tanti investitori – anche stranieri - presenti nel capitale delle società di gioco: sarebbe così inevitabile l’apertura di un contenzioso tra gli imprenditori e lo Stato per la tutela delle concessioni, proprio alla vigilia dei bandi di gara per Lotto, Bingo e scommesse, le cui licenze sono in scadenza. Infine, sembra possibile il rinvio della riforma del settore ippico, da attuarsi – secondo le bozze del decreto circolate nelle ultime settimane - con la privatizzazione e la nascita della Lega Ippica, un ente gestore privato che rappresenterebbe le categorie produttive. NT/Agipro

 

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