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Attualità e Politica

15/09/2017 | 16:31

eSports, Luca Pagano: «In Italia serve una svolta comunicativa per fare presa sulle nuove generazioni»

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eSports Luca Pagano

ROMA - «È un mondo nuovo, affascinante, che trasmette emozioni, valori sportivi e sociali: è il modo in cui i millennials fanno amicizia ed esperienze». È l'opinione di Luca Pagano, campione di poker che si è dato anima e cuore agli eSports, fondando il "Team Clash" con il quale va in giro per il mondo a competere nei tornei di videogames più importanti.

Pagano, durante il convegno "Chi scommette sugli eSports" organizzato durante la Social Media Week a Roma, ha poi ribadito quella che secondo lui è l'essenza di questa disciplina e come le aziende possano intercettare i praticanti o i semplici fan: «Per capirli, gli eSports, vanno vissuti a pieno. È un nuovo modo di interagire, è il "commonground" per le nuove generazioni, i nati dopo gli anni 2000, che non guardano più la tv». In Italia, dove il fenomeno è arrivato da poco, secondo Pagano, sarà essenziale trovare la giusta chiave di comunicazione per fare presa sui millennials, ma non solo: «servirà tradurre tutti i meccanismi di gioco in un linguaggio comune e corrente: una volta avvenuto questo anche lo spettatore comune potrà avvicinarsi agli eSports. Proprio per questo io e il mio team abbiamo chiesto l'aiuto di alcuni influencer, che ci aiutano in questo senso».

Se sul piano culturale bisogna fare leva sui media e sui messaggi, per favorire la diffusione di quella che ormai è una disciplina sportiva a tutti gli effetti, dal punto di vista tecnico sarà necessario un atteso passo avanti: «In Italia siamo ancora un po' indietro, ma non tanto perché manca la base culturale, è soprattutto una questione di infrastrutture. Per giocare senza rallentamenti, (visto che tornei e partite sono principalmente online, ndr) serve una banda larga velocissima o la fibra ottica. Ma c'è un fattore che può favorirci: siamo i "campioni del mondo" di telefonino, tutti in Italia hanno lo smartphone, magari i campioni italiani del futuro saranno quelli che giocano gli eSports sui dispositivi mobili».

AG/Agipro

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