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Attualità e Politica

18/09/2020 | 12:00

Elezioni regionali e giochi: in Toscana norme “moderate” e condivise tra destra e sinistra

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ROMA - Il centrosinistra di Eugenio Giani contro il centrodestra di Susanna Ceccardi: a dispetto dei sette candidati in lizza, la vittoria elettorale in Toscana sembra ristretta alle due larghe coalizioni. Quale che sia il responso delle urne domenica e lunedì prossimi, la Regione avrà comunque un nuovo presidente, vista l'uscita di scena di Enrico Rossi, che ha guidato la maggioranza di centrosinistra per due mandati, dal 2010 a oggi. Proprio durante la presidenza Rossi, nell'ottobre 2013, il Consiglio regionale ha approvato la normativa sui giochi, che negli anni successivi è stata più volte modificata in senso moderatamente restrittivo, con la collaborazione in più punti dell'opposizione (soprattutto Forza Italia). 

La legge non ha sollevato negli ultimi tempi grandi dibattiti, sembra quindi improbabile che, a prescindere dalla coalizione che risulterà vincente, possa essere emendata nei suoi tratti essenziali. A meno che, ma appare quanto mai improbabile, non si affermi Irene Galletti del Movimento Cinque Stelle, che anche in Toscana porta avanti una politica marcatamente proibizionista. Nel programma elettorale pentastellato, comunque, l'argomento gioco è quasi ignorato. Se ne fa giusto un cenno nel capitolo dedicato alla Salute, laddove si auspica di «fermare il paradosso dove lo Stato da un lato incentiva comportamenti che danno dipendenza (gioco d’azzardo, alcool, fumo), dall’altro li cura attraverso il sistema sanitario pubblico».

Il testo della legge attualmente in vigore vieta l’apertura di attività di gioco e l'installazione di apparecchi entro 500 metri da una lunga lista di luoghi sensibili (luoghi di culto, scuole, ospedali, ecc.), a cui in fase di modifica sono stati aggiunti anche bancomat e compro oro. Tutti i divieti si applicano alle nuove aperture, salve quindi le attività preesistenti all'entrata in vigore della legge.

MF/Agipro

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