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Attualità e Politica

20/04/2021 | 08:20

Giochi in Piemonte, Lega e Forza Italia verso il compromesso: distanziometro a 400 metri, no alla retroattività per sale e tabaccherie

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ROMA - Lega e Forza Italia verso un accordo sul gioco in Piemonte. È quanto riporta il "Corriere Torino", secondo cui se i due partiti troveranno una sintesi, la palla passerà alle opposizioni, che hanno depositato più di 60mila emendamenti contro ddl di modifica del centrodestra. Oggi a Palazzo Lascaris riprenderà la discussione del disegno di legge a prima firma Claudio Leone (Lega), un provvedimento che ha diviso la maggioranza rischiando di spaccarla. Ecco perché, si legge, le due forze hanno tentato ieri di trovare una sintesi, dopo una chiamata tra il segretario piemontese della Lega Roberto Molinari e il governatore azzurro Alberto Cirio, che nel pomeriggio ha incontrato tutti i capigruppo delle forze di coalizione.

Diversi i punti che andranno ad aggiungere o modificare il disegno di legge, ancora in fase di limatura. Innanzitutto, il distanziometro tornerebbe ad essere di 400 metri nei Comuni superiori a cinquemila abitanti e di 250 metri in quelli piccoli, e nella lista dei luoghi sensibili si aggiungerebbero gli uffici postali e si toglierebbero luoghi di culto, impianti sportivi e stazioni ferroviarie. La retroattività delle regole verrebbe tolta per le sale da gioco e i tabacchi, ma non per i bar (che non potranno quindi installare di nuovo le slot) e si chiede l’installazione di apparecchi che consentano l’utilizzo solo tramite codice fiscale o tessera sanitaria.

Fratelli d’Italia ha scelto invece un patto di non belligeranza: se le novità verranno approvate, non voterà la legge, ma non si opporrà. Se le minoranze, però, non faranno passi indietro e continueranno a fare ostruzionismo, gli azzurri torneranno sulla vecchia proposta: approvare un loro emendamento che concede una proroga alle sale da gioco e riportare la norma leghista nelle commissioni. Stamattina, intanto, gli operatori del gioco legale torneranno a manifestare davanti alla sede del parlamentino piemontese.

RED/Agipro

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