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Attualità e Politica

28/04/2017 | 12:31

Giochi, Global Starnet: “Nessun beneficio da Gianfranco Fini”

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global starnet fini

ROMA - Nessun beneficio per Global Starnet da parte di Gianfranco Fini. È quanto afferma in una nota la società di giochi dopo la puntata di Porta a Porta di mercoledì 26 aprile, alla quale ha partecipato l’ex leader di Alleanza Nazionale. “Per quanto concerne il finanziamento concesso dalla Banca Popolare di Milano alla Società per l’acquisto dei diritti delle Videolotteries per un totale di 180 milioni di euro - si legge - l’importo erogato dalla banca non è stato pari a 150 milioni bensì 105 milioni di euro, mentre gli ulteriori 75 milioni sono stati versati allo Stato con fondi propri della Società”. L’evasione fiscale attribuita a Francesco Corallo e alla società “è insussistente, come certificato dall’Agenzia delle Entrate che ha escluso carichi pendenti a carico di Global Starnet, ex Atlantis B Plus”.

Sul reato di peculato, contestato dalla Procura di Roma a Francesco Corallo “il vaglio dibattimentale porrà rimedio al manifesto abbaglio, benché incolpevole, dei Magistrati inquirenti, errore evitabile con un migliore impegno cognitivo dei diversi provvedimenti normativi che qualificano il PREU un tributo posto a carico dei concessionari che, tutti indistintamente, come previsto dalla disciplina di settore, ricevuto l'avviso di liquidazione ebbero a provvedere al pagamento di quanto dovuto all'erario mediante la rateizzazione con supplemento di sanzioni ed interessi che per la sola Atlantis Gioco legale limited ammontava a circa dieci milioni di euro. A tal proposito - riporta ancora la nota - è necessario rilevare che la predetta società già nell'anno 2014 aveva integralmente estinto il debito PREU”.

Global Starnet esprime dunque stupore e ritiene “incomprensibile” la ragione “per la quale nessuno dei rimanenti nove concessionari che hanno adempiuto al saldo della imposta PREU con le medesime modalità adottate della società Atlantis non hanno ricevuto neppure un avviso di garanzia diversamente da Francesco Corallo che per questa ragione si trova inspiegabilmente detenuto in custodia cautelare con applicazione della misura cautelare di maggior rigore”. La società conclude ribadendo che dimostrerà “nelle sedi deputate di non aver mai beneficiato di alcunché dai rapporti intercorsi tra la famiglia Tulliani, Giancarlo Fini e Francesco Corallo”. RED/Agipro

 

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