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Attualità e Politica

09/09/2015 | 19:38

Relazione al Parlamento su droga e dipendenze, Ministero Salute: "Su gioco patologico non esistono dati esaustivi e studi accreditati"

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ministero salute gioco patologico

ROMA - "Non vi sono dati statistici completi ed esaurienti" sul gioco patologico, "anche perché il confine tra il comportamento fisiologico, che viene cioè considerato come attività ricreativa e piacevole ed accettata socialmente e quello francamente patologico, non è sempre ben
delineato e passa attraverso uno stato intermedio, il cosiddetto gioco problematico, caratterizzato da un aumento del tempo e delle spese dedicati al gioco con vincite in denaro, con comportamento a rischio per la salute e necessità di diagnosi precoce ed intervento". E' quanto sottolineato dal Ministero della Salute nella "Relazione Annuale al Parlamento su droga e dipendenze 2015" del Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri. "La dimensione del fenomeno in Italia - si legge ancora nella relazione -  è difficilmente stimabile in quanto non esistono studi accreditati, esaustivi e validamente rappresentativi del fenomeno".
Sul piano legislativo il Ministero della Salute "è intervenuto incisivamente sulla materia, facendosi promotore del Decreto Balduzzi", ricordano dal Ministero. "L'articolo 5 del decreto legge sopra menzionato prevede l'aggiorneranno dei Lea per la prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da ludopatia. L'aggiornamento dei Lea è tutt'ora in fase di approvazione, tuttavia, già da diversi anni le Regioni hanno preso in carico i soggetti affetti da disturbo da gioco d'azzardo, compatibilmente con le risorse esistenti, attraverso i propri Servizi per le Dipendenze, fornendo loro assistenza e trattamenti. Tutte le realtà hanno in trattamento pazienti affetti da disturbo da Gap per un totale di 12.376 pazienti". La legge di stabilità 2015, inoltre, "ha destinato, a partire dal 2015, una quota annua di 50 milioni di euro per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d'azzardo. Di tale quota, un milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, è destinato per la sperimentazione di modalità di controllo dei soggetti a rischio di patologia, mediante l'adozione di software che consentano al giocatore di monitorare il proprio comportamento generando conseguentemente appositi messaggi di allerta".
In merito all'indagine condotta dalla Dpa, infine, si legge nella Relazione, "Circa il 4% dei giocatori rispondenti di 18-64 anni abbia un approccio problematico o addirittura patologico al gioco d'azzardo, manifestato nei 12 mesi precedenti l'intervista. Si registra, inoltre, una significativa associazione tra tipologia di giocatore e uso di sostanze stupefacenti consumate nei 12 mesi precedenti l'indagine".
FP/Agipro

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