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Ultimo aggiornamento il 03/10/2025 alle ore 20:45

Attualità e Politica

03/10/2025 | 16:45

Divieto pubblicità sul gioco, Consiglio di Stato: "Decreto Dignità prevede sanzioni sproporzionate, materia alla Consulta"

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Divieto pubblicità sul gioco Consiglio di Stato: Decreto Dignità prevede sanzioni sproporzionate materia alla Consulta

ROMA - L’Ufficio del Massimario del Consiglio di Stato - l'organo responsabile di selezionare, leggere e riassumere i principi di diritto fondamentali -  ha riconosciuto come “rilevante” la questione sollevata dal Tar Lazio davanti alla Corte Costituzionale. Il tema riguarda la sproporzione delle sanzioni previste per chi viola il divieto di pubblicità del gioco online. La normativa vigente, introdotta dal Decreto Dignità, vieta qualsiasi forma di pubblicità relativa a giochi e scommesse e prevede, per i trasgressori, una multa pari al 20% del valore della sponsorizzazione, stabilendo però un minimo di 50mila euro per ciascuna violazione.
Secondo l’analisi del Massimario, questa soglia minima fissa - così come evidenziato anche dall’ordinanza del Tar Lazio del 29 luglio - rischia di punire allo stesso modo situazioni che possono essere molto diverse tra di loro (grandi società dotate di risorse economiche al pari di singoli individui con profitti più circoscritti). Una rigidità che potrebbe risultare in contrapposizione con principi costituzionali di uguaglianza e ragionevolezza sanciti dall’articolo 3 della Costituzione, nonché al diritto di proprietà tutelato dall’articolo 42. La questione, inoltre, assume rilievo anche sul piano internazionale in base al rispetto degli obblighi derivanti dal diritto europeo e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che vieta pene manifestamente sproporzionate (articolo 3 CEDU) e garantisce la tutela del diritto di proprietà. Il caso concreto, affrontato nell’ordinanza del Tar Lazio, riguarda un giovane che, per alcuni video su piattaforme online inerenti la pubblicità sul gioco, ha ricevuto una sanzione di 157mila euro, a fronte di un guadagno di circa mille euro.

FRP/Agipro

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