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26/11/2024 | 15:43

Gioco online, il Consiglio di Stato dà via libera a documentazione di gara: nel parere poche osservazioni sul testo, bando in uscita a dicembre

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Gioco online il Consiglio di Stato dà via libera a documentazione di gara: nel parere poche osservazioni sul testo bando in uscita a dicembre (1)

ROMA - Il Consiglio di Stato ha dato il via libera alla documentazione della gara per le concessioni del gioco online.  Nel parere definitivo appena pubblicato, Palazzo Spada sottolinea che “l’Agenzia delle Dogane dovrà procedere ad allineare tutta la documentazione di gara, ivi compreso il bando di gara (trasmesso per espressa ammissione dell’Amministrazione soltanto in bozza) e lo schema di domanda di partecipazione alla procedura selettiva per eliminare eventuali contraddizioni e antinomie che potrebbero inficiare la procedura di gara o anche incidere sul successivo rapporto concessorio”. Un lavoro che – secondo quanto si apprende – dovrebbe portar via agli uffici qualche giorno. Nel giro di poche settimane, probabilmente nel mese di dicembre, la gara vedrà la luce in Gazzetta Ufficiale Europea. Nella relazione introduttiva, si evidenzia che attualmente l’esercizio e la raccolta dei giochi da remoto è affidato a 89 società, 63 delle quali sono titolari di concessioni rilasciate all’esito della precedente procedura di gara, mentre le altre 26 sono titolari di concessioni rilasciate con la legge comunitaria del 2009. Tutte le concessioni sono in regime di proroga sino al 31 dicembre 2024. C’è bisogno dunque di una proroga tecnica fino all’assegnazione delle nuove licenze: non è chiaro se ciò avverrà in via normativa – con legge primaria – o con un provvedimento dell’Agenzia delle Dogane. 

Nel complesso parere sulla documentazione di gara per le concessioni online, il Consiglio di Stato analizza nel dettaglio gli atti trasmessi, evidenziando alcuni punti da correggere. Correzioni che l’Agenzia delle Dogane apporterà al testo nel giro di qualche giorno, prima di avviare – probabilmente a dicembre, in linea con le previsioni - la macchina per la pubblicazione del bando. Secondo Palazzo Spada, alcune disposizioni, come quelle relative alla sospensione dei termini per malfunzionamenti della piattaforma telematica o alle responsabilità del concessionario, sono eccessivamente generiche. La mancanza di dettagli potrebbe generare contenziosi e conflitti interpretativi. Anche alcune clausole sulla manleva e sulle somme non movimentate dai conti di gioco, richiedono chiarimenti. Nella parte dedicata ai requisiti di partecipazione, vengono poi richiesti strumenti di conciliazione tra esigenze lavorative e familiari, ma senza specifiche chiare: “Questo crea ambiguità e rischia di limitare la partecipazione degli operatori”, sottolinea il CdS. Inoltre, alcuni requisiti, come la "moralità" del candidato, non attengono strettamente alla capacità economica e finanziaria e devono essere rimossi. Il Consiglio di Stato non condivide poi la previsione di esclusioni atipiche, come quelle per incarichi conferiti a ex dipendenti pubblici, che contrastano con il principio di tassatività delle cause di esclusione previsto dal Codice dei Contratti Pubblici. Secondo i giudici, la previsione di devolvere allo Stato le somme non movimentate per tre anni vìola principi costituzionali e norme sul diritto alla prescrizione decennale. Inoltre, potrebbe incentivare il gioco, contraddicendo le politiche di contrasto alla dipendenza. Una posizione alquanto originale da parte dei Giudici di Palazzo Spada, visto che la devoluzione all’Erario delle somme giacenti sui conti “dormienti” è prevista da oltre dieci anni. Inoltre, è scritto ancora nel parere, è il caso di migliorare le norme sulla prevenzione del gioco patologico e sulla tutela dei consumatori, in particolare “l’attivazione di misure restrizionali al gioco, in caso di superamento di indici di rischio da gioco patologico”: “Mentre risulta sufficiente chiara e meritevole di condivisione la finalità della norma, non altrettante chiare e precise sono le indicazioni su quali siano in realtà le misure restrizionali che si possono adottare”.

NT/Agipro

 

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