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Attualità e Politica

19/09/2017 | 20:03

Riordino Giochi, Baretta: «Enti locali vincolati a un'equa distribuzione dei punti di gioco»

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ROMA - «Le preoccupazioni principali degli operatori riguardano il punto di equilibrio dell'accordo, ma sarebbero state maggiori senza un'intesa. Abbiamo messo un argine, ci sono delle contraddizioni, ma sono i punti che affronteremo». Così Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia, ha parlato dell’accordo tra Governo e Regioni per il riordino dei giochi, durante la presentazione del Rapporto di Sostenibilità Sisal 2016. «Abbiamo sancito il nuovo livello dell'offerta di gioco. Il governo ha avuto un approccio diverso sulle distanze rispetto a quello adottato fino a ora dagli enti locali, che secondo noi si limitava a spostare il problema. Noi abbiamo deciso di mettere un tetto all'offerta di macchine e punti gioco. L'offerta viene ridotta, ma deve essere resa agibile» ha proseguito. «Il secondo principio - ha aggiunto il sottosegretario - è che l'agibilitá obbliga gli enti locali a un’equilibrata distribuzione. Lo Stato ritiene che sia meglio una distribuzione omogenea rispetto a una situazione che veda zone senza gioco e zone congestionate. È qui che si inseriscono le richieste di adeguamento degli enti locali, che devono però tenere conto del quadro di riferimento».

Secondo  Baretta, con il decreto di applicazione dell’accordo si riuscirà «a definire anche la dimensione quantitativa nelle singole regioni e come verranno operativamente dislocate le slot sul territorio. In questa fase di interlocuzione penso che debbano inserirsi anche le valutazioni degli operatori sull'impatto dei territori. La nuova sfida, il nuovo terreno di gioco sarà la triangolazione stato-enti locali-operatori che porterà a un salto di qualità. Le soluzioni proibizioniste, invece, non sono in linea con le norme, per questo gli operatori sono chiamati a nuove responsabilità, anche in vista delle novitá tecniche. Ad esempio l'arrivo delle slot da remoto impone anche un cambio per i gestori, e mi chiedo se non siano troppi. È una vicenda complessa, che riguarda un mercato a cui servono regole, ma non è in via di declino».
PG/Agipro

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