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Ultimo aggiornamento il 29/07/2025 alle ore 13:25

Attualità e Politica

28/07/2025 | 09:50

Giochi, Lottomatica verso il Ftse Mib da public company. Angelozzi (Ceo): “Consideriamo l’opportunità di acquisizioni internazionali”

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Giochi Lottomatica verso il Ftse Mib da public company. Angelozzi (Ceo): “Consideriamo l’opportunità di acquisizioni internazionali”

ROMA - Dopo l’uscita dal fondo Apollo, il gruppo Lottomatica è diventato ad azionariato diffuso. Il 22 settembre - con la revisione dell’indice di Borsa - l’Ftse Mib potrebbe aprire le porte al gruppo. Come riporta stamattina L’Economia - l’approfondimento economico del Corriere della Sera - l’azienda, attiva nel mercato del gioco e delle scommesse, potrebbe dunque entrare tra i più prestigiosi titoli italiani per valore di mercato. Basta guardare la corsa della capitalizzazione, a quota 2,46 miliardi di euro alla fine del 2023, poi salita a 3,23 miliardi lo scorso anno, fino a sfiorare i 6 nel giugno scorso. Sempre a giugno, l’uscita del fondo Apollo Global Management che controllava Lottomatica ha reso la società un’autentica public company dove player come Fidelity, Morgan Stanley, Norges Bank detengono quote sotto il 10%. 
Il Ceo Guglielmo Angelozzi ha spiegato cosa succederà: “Sul piano della gestione non cambierà molto, perché l’azienda era già organizzata con processi chiari e un ruolo definito dei comitati nel board. Nel cda sono entrate due persone del management team per dare un messaggio forte agli investitori e stiamo cercando due indipendenti per avere una maggioranza di consiglieri appunto indipendenti». In Italia il gruppo Lottomatica si muove su tre ambiti di attività, a partire dall’online con le scommesse sportive e i giochi del web e brand come Goldbet e Betflag: la quota di mercato è attorno al 30%. A questi si affiancano gli Sports Franchise, con le scommesse sportive e i giochi sulla rete fisica, oltre ai Gaming Franchise, gli apparecchi da intrattenimento e scommessa. Appartiene al gruppo la più ampia rete di punti vendita operativi (17.597), mentre alla fine dello scorso anno la raccolta è stata di 36 miliardi di euro, con ricavi per 2 miliardi. "Per noi - prosegue il Ceo - le prospettive di crescita sono di lungo termine e il settore è ben regolato. Questo è stato un catalizzatore per gli investitori internazionali. In Italia c’è ancora spazio di crescita organica. Stiamo considerando l’opportunità di andare all’estero ma senza fretta e mantenendo una rigorosa disciplina di allocazione del capitale, in particolare su voci come il prezzo e l’investimento. Guardiamo nuovi mercati dove c’è possibilità di integrazione con un asset che ci dia una crescita con ritorni interessanti. Le sinergie migliori sono sul lato tech”. Negli anni, all’interno del gruppo sono state portate competenze per creare una rete di supporto arrivata fino all’intelligenza artificiale. La piattaforma proprietaria Lamp (Lottomatica analytics mesh platform) integra diverse aree di business, dalla logistica al customer care fino ai controlli utili a contrastare fenomeni di ludopatia. “Sono aspetti giustamente richiesti dalla nuova normativa che impone agli operatori un’attenzione all’aspetto sociosanitario e una dotazione tecnologica capace di monitorare il rischio. Con l’Ai - spiega Angelozzi - abbiamo una visione in tempo reale dell’intera filiera del gioco”. Il Ceo Lottomatica commenta in maniera positiva anche la legge che dalla primavera del 2024 sta riordinando l’intero settore dei giochi, fino alle gare in corso per l’affidamento di nuove concessioni. Tra online, Lotterie (a cui il gruppo non partecipa) e gioco fisico, lo Stato punta a raccogliere almeno cinque miliardi a fronte di concessioni per nove anni. Oltre, naturalmente, agli incassi dalla raccolta sulle scommesse legali. “Lo Stato chiede requisiti particolari, maggiori livelli qualitativi e di compliance da rispettare. Chi vince diventa concessionario e deve mantenere i requisiti anche con fideiussioni o elevati standard sulle tecnologie. Il periodo di affidamento consente agli operatori di sviluppare un piano industriale. La stabilità normativa è una chiave di accesso anche per gli investitori nel nostro Paese”.

FRP/Agipro

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