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Ultimo aggiornamento il 06/12/2024 alle ore 14:40

Attualità e Politica

09/07/2024 | 11:45

Giochi, Report Cgia-As.tro: “170mila slot in meno, settore apparecchi maggior contribuente per lo Stato con 5,5 miliardi versati”

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Giochi Report Cgia As.tro: “170mila slot in meno settore apparecchi maggior contribuente per lo Stato con 5 5 miliardi versati”

ROMA - Il numero di slot machine in Italia è calato in otto anni del 40%, dalle oltre 418mila unità del 2015 alle 249mila attuali, mentre gli esercizi che hanno installato apparecchi sono scesi da 83.300 a 51.200. E’ quanto emerge da un’anticipazione dello studio Cgia-Astro, presentata durante l’incontro “Proiettare gli ADI nel futuro: sostenibilità, innovazione e fiscalità”, in corso a Roma. Alla crisi hanno contribuito in particolare gli esercizi generalisti (bar, tabaccai, circoli, corner, edicole), scesi di circa 8mila unità e del 16% rispetto al 2019, con 14mila slot in meno. Andamento inverso per le Videolotteries, l’altro segmento degli apparecchi, presenti solo in sale dedicate vietate ai minori: le Vlt sono aumentate di oltre duemila unità – da 52.300 a a 54.400 (+4%). 

ENTRATE ERARIALI –Cresce senza soste la parte dello Stato nella torta dei giochi: 11.626 milioni di euro. Erano stati 11.218 milioni nel 2022, primo anno post-Covid. In dieci anni lo Stato ha visto aumentare la propria parte del 42 per cento, passando dagli 8174 milioni incassati nel 2013 agli 11.626 milioni dello scorso anno. In costante aumento anche le entrate dal gioco online, che hanno superato nel 2023 il miliardo di euro. Gli apparecchi restano il maggior azionista del settore: nel 2023, su una raccolta per slot e videolotteries di 33,7 miliardi, all’Erario sono andati 5520 milioni, all’industria poco più di 3 miliardi. Il trend nel 2024 non sembra però positivo: il Preu viaggia con una decrescita del 20% su base annua nel primo trimestre dell’anno.  Il settore del gioco ha prodotto nel 2023 un fatturato per l’industria di 9051 milioni di euro, tornando così ai livelli del 2013 e del 2015, anni in cui si superarono di poco i 9 miliardi di ricavi.  

NT/Agipro

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